top of page
  • Writer's pictureCorrado Paolo D'Amelio

Gli strumenti interprossimali - Gli scovolini





Gli scovolini sono degli strumenti interprossimali utili ad ottenere una profonda pulizia tra dente e dente da usare in alternativa o insieme al filo interdentale.

Per dare un'idea immediata sulla struttura dello scovolino, pensiamo ad una spazzola realizzata per pulire le bottiglie di vetro; una comune spugna lava-piatti non riuscirebbe a pulire accuratamente lo spazio interno alla bottiglia, dato che la superficie della spugna è troppo ampia per entrare dalla piccola fessura del collo. Ora, paragoniamo il collo della bottiglia ad uno spazio interdentale e la spugna allo spazzolino: la filosofia è pressoché la stessa: una spugna non riesce ad entrare dal collo della bottiglia (dunque pulirne l'interno) proprio come uno spazzolino non può rimuovere lo sporco e i batteri incuneati tra dente e dente.



Ecco perché gli scovolini come il filo interdentale sono essenziali per una completa pulizia della bocca.

COME SONO FATTI GLI SCOVOLINI? Gli scovolini sono composti da due parti distinte:

Il manico: che è solitamente di plastica di dimensioni più o meno lunghe e di forma dritta o ricurva a seconda della marca degli stessi.

La testa: costituita solitamente da setole simili a quelle dello spazzolino inserite in un'anima metallica pieghevole di grandezza variabile identificata con una scala colori. Attualmente in commercio vi sono anche scovolini con testa in silicone.

PERCHE' GLI SCOVOLINI HANNO DIVERSE MISURE? Gli spazi interprossimali dei denti hanno misure diverse da dente a dente, per questo le varie ditte produttrici producono fino a 10 misure diverse per ogni tipo di scovolino. Trovare le misure adatte non è però così complicato. Bisogna inizialmente comprare, per una bocca nella norma senza particolari problematiche tipo malocclusioni/ponti/impianti etc. due misure: una piccola (0.6/0.8 mm) e una media (0.9/1.1mm) e provarli, solitamente siamo noi odontoiatri a consigliarvi le misure che riteniamo più consone alla vostra bocca. Se lo scovolino entra negli spazi interprossimali agevolmente senza forzare e le setole toccano sia il dente davanti che quello dietro allora la dimensione è quella giusta. Se altresì lo scovolino forza ad entrare o è troppo lento e si muove troppo all'interno dello spazio bisogna optare per una dimensione più piccola/più grande.

Quelli con la punta in silicone (tipo "gum soft pick" o "tepe easy pick") hanno solo 2 dimensioni: una piccola per gli anteriori e una media per i posteriori.

COME SI UTILIZZANO? Imparare a usare gli scovolini, soprattutto all'inizio, non è così semplice. Come anche per il filo interdentale, bisogna prendere confidenza con i propri denti e imparare la giusta "traiettoria di inserimento" che permette allo scovolino di passare da parte a parte dello spazio senza traumatizzare le gengive. In una settimana di utilizzo i meccanismi vengono acquisiti e il movimento diventa facile e automatico, garantito! Non bisogna scoraggiarsi se all'inizio le gengive sanguineranno e faranno male, perseverando con l'utilizzo e acquisendo la giusta tecnica le vedrete diventare rosa in pochissimo tempo!


CONSIGLIO? Se non siete abituati ad usare gli strumenti interprossimali, l'utilizzo degli scovolini in silicone vi semplifica la pratica e vi fa prendere più facilmente confidenza con gli strumenti senza dover pensare a quale misura dover acquistare ed essendo più flessibili seguono maggiormente il tunnel interprossimale tra i denti. Hanno il contro di avere un potere di detersione minore rispetto agli scovolini a setola e ora vi spiego il perché.

Gli scovolini, come il filo interdentali si utilizzano inserendo lo strumento nello spazio interprossimale dei denti e con un movimento di avanti-indietro effettuando una leggera pressione prima sul dente anteriore e poi su quello posteriore. Il concetto è lo stesso espresso nell'articolo sul filo interdentale. La placca è appiccicosa e aderente alla superficie, quindi se lo passiamo come fosse uno stuzzicadenti questa rimane adesa alla superficie e non viene rimossa dallo scovolino, va quindi grattata esercitando una pressione sulla radice del dente. Non scordatevi di pulire anche le parti interprossimali dei denti che non hanno un vicino (come l'ultimo in arcata o il dente vicino a uno estratto). Nelle zone posteriori è utile piegare lo scovolino per farlo entrare più agevolmente. In questo video è possibile vedere un'animazione sul loro utilizzo.



PERCHE' GLI SCOVOLINI? Gli scovolini sono i migliori strumenti di detersione delle zone che vanno dai premolari ai molari. Infatti i denti latero-posteriori sono pluri-radicolati. La loro anatomia non consente al filo interdentale di detergere la zona tra le radici e quindi la totale rimozione della placca. Come si evince dalla foto in basso mentre il filo si tende tra le radici,


le setole dello scovolino riescono a riempite e detergere la concavità delle radici, cosa che non riesce pienamente a fare lo scovolino in silicone.

Il filo interdentale è quindi un eccellente strumento per i denti anteriori, meno per quelli latero-posteriori. Gli scovolini altresì a volte non entrano negli spazi interprossimali anteriori molto piccoli e quindi non possono essere usati. Bisogna trovare la giusta combinazione tra i due principali strumenti inteprossimali.

Come per il filo, sono sicuro che una volta che lo utilizzerete per una settimana, non ne potrete più fare a meno e considererete l'utilizzo degli strumenti interprossimali alla pari della pulizia con lo spazzolino.

A proposito, proprio la tecnica di utilizzo degli spazzolini sarà l'argomento del mio prossimo articolo per poi concludere con un discorso sui colluttori e dentifrici. Se vorrete, state connessi perché ho ancora tanti consigli da darvi!

Vi saluto e vi ringrazio dell'attenzione.


Dott. Corrado Paolo D'Amelio

Dental Praeneste

187 views0 comments
bottom of page