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  • Immagine del redattoreCorrado Paolo D'Amelio

La crisi come un'opportunità - come l'abbiamo sfruttata!

Aggiornamento: 14 apr 2020

E' da più di un mese che siamo costretti in questo limbo di vita surreale immersa tra la paura di un contagio e la preoccupazione per una crisi economica alle porte che certamente fa perdere il sonno a molti di noi. Me compreso.

Eppure, pensandoci bene, la mia generazione è nata e vissuta nella precarietà. Quando avevo 7 anni è iniziata la prima crisi che mi ricordo, con la fine della "prima Repubblica" e lo scandalo tangentopoli, che ha notevolmente impoverito la classe media italiana. 10 anni più tardi, dopo periodi di alti e bassi per gli italiani, c'è stato il sogno (infranto) dell'unione europea, dove ci avevano promesso che tutto sarebbe cambiando, le economie sarebbero rifiorite e avremmo vissuto una nuova storica fase di prosperità collettiva. Ci abbiamo messo poco a capire che non sarebbe stato così e forse in una situazione come queste ne siamo ancora più convinti. Con i prezzi raddoppiati e gli stipendi rimasti invariati siamo comunque riusciti a riprenderci e ad andare avanti e sembrava ci stessimo riuscendo e, come una maledizione, eccoci arrivare al 2007 al fallimento della Lehman Brothers con quella enorme bolla immobiliare che ha portato l'intero mondo in recessione. Nel frattempo siamo incorsi nella stagione della paura con la serie degli attentati terroristici, a partire dall'11 settembre 2001, sino a pochi mesi fa, che ha più volte limitato la nostra vita e i nostri spostamenti.

Diciamo che quello che sta succedendo oggi è il sinolo del peggio che la nostra generazione ha vissuto durante tutta la nostra vita: la paura e la recessione economica.

Eppure abbiamo avuto sotto agli occhi tanta gente che ce l'ha fatta, che nonostante il periodo storico ha sempre affrontato con coraggio e determinazione le avversità della propria vita diventando una persona di successo e realizzata.

Nel nostro campo abbiamo avuto la fortuna, sin dai tempi dell'università, di circondarci di uomini, oltre che professionisti, esemplari i quali ci hanno insegnato, oltre che a svolgere nel migliore dei modi la nostra professione, a credere in noi stessi, poiché le capacità, unite alla determinazione e al coraggio cancellano le paure e portano al successo.

E' proprio dai loro insegnamenti e stimoli che è nata la Dental Praeneste.

Io e Gianluca abbiamo così intrapreso questa avventura, consci delle difficoltà a cui saremmo andati incontro, ma motivati e ottimismi che, seguendo il percorso dei nostri "maestri", avremmo realizzato il sogno di aprire uno studio tutto nostro.

Un ottimismo che ci ha visto partire in 4 persone (io, Gianluca, un giovane Kenneth e mia cugina Federica) fino ad arrivare in soli 3 anni a creare una struttura con 11 membri dello staff (una segretaria, 3 assistenti e 7 medici), all'avanguardia e con fatturati sempre in crescita.

Era partito benissimo questo 2020 per noi, avevamo fatto importanti investimenti in formazione, macchinari e sul design dello studio e tutto d'un tratto ci siamo ritrovati con lo studio chiuso, i dipendenti messi in cassa integrazione e l'affitto, le rate dei leasing e i materiali acquistati da pagare e con l'incertezza di come cambierà la nostra professione, perché cambierà eccome, nel futuro.

Eppure rimango profondamente ottimista. Sono ottimista perché noi siamo la “Dental Praeneste”, che non è solo uno dei tanti studi odontoiatrici, ma è formato da un gruppo di persone che sono prima di tutto amici. Perché noi non condividiamo sono un posto di lavoro, ma soprattutto condividiamo degli ideali. Degli ideali che riusciamo a trasmettere ai nostri pazienti. Ideali che ci hanno permesso in soli 3 anni di diventare un punto di riferimento per bravura, gentilezza e organizzazione. Sono ottimista perché stavamo in forte ascesa, con tutte le agende piene, e la necessità di dover aprire il sabato per poter curare tutti i nostri pazienti che non potevano usufruire dei nostri servizi nei giorni feriali. Sono ottimista perché il lavoro che facciamo è faticoso, ma ci divertiamo e ci manca anche tanto. E se ti manca il lavoro che fai vuol dire che nella vita hai scelto il lavoro giusto.

Veniamo al dunque, abbiamo ragionato sul fatto che solo facendoci trovare preparati al nostro rientro e non fermandoci saremmo potuti ripartire alla grande. E così è stato.

In questo mese abbiamo lavorato alacremente per trasformare questo periodo di crisi in un'opportunità di crescita irripetibile.

Ci siamo riuniti quasi giornalmente per formarci: ecco le lezioni che ognuno di noi ha svolto al gruppo.


Federica: criticità rapporti segreteria/area medica cosa c’è da migliorare – protocolli accoglienza

Martina: criticità nella disinfezione – protocollo di disinfezione della poltrona – gestione del paziente da quando suona a quando va via

Kenneth: spreco materiali, gestione magazzino, gestione laboratorio

Simona: come i medici e segretaria possono aiutarvi nel vostro lavoro

Andrea: tempistiche delle lavorazione protesiche – cosa succede dopo la consegna

Gianluca: basi ortodontiche (solo assistenti); nuovi protocolli covid19

Corrado P. Gestione delle emergenze endodontiche e terapie farmacologiche; efficacia delle mascherine chirurgiche e dei respiratori ffp2/ffp3; gestione della crisi: come affrontarla.

William: nuova classificazione malattie parodontali e come influenzano il piano di cura.

Lorenzo: La visita parodontale, quando inviare un paziente a un parodontologo.




 

Ecco alcuni dei momenti passati insieme!

 

Abbiamo aggiornato completamente tutti i nostri protocolli operativi, sia per quanto concerne il periodo attuale con rischio covid19 che per quando torneremo alla normalità.

Abbiamo discusso sulle criticità all'interno dello studio e le abbiamo risolte.

Abbiamo introdotto un innovativo protocollo di "check up odontoiatrico" unico nel suo genere. Stiamo aggiornando il sito internet.

Abbiamo scritti diversi articoli sul blog.

Abbiamo seguito decine di corsi a distanza sia clinici che extra-clinici, tra cui 7 solamente sul coronavirus e i protocolli di sicurezza da adottare.

Abbiamo discusso su nuovi investimenti da fare e nuove prestazioni da proporre.

Inoltre, e voi che leggete lo saprete in anteprima, sono in incubazione 2 programmi su cui io e Gianluca stiamo lavorando e ve li voglio anticipare:


Progetto “Dental Praeneste social care”: lo studio si impegna a portare avanti progetti sociali utili alla comunità e/o a difesa dei più deboli. Ne sono un esempio le cure gratuite a pazienti bisognosi; distribuzione di materiale sanitario; raccolte fondi per progetti umanitari; progetti di educazione e formazione su tematiche odontoiatriche.


Progetto “Dental Praeneste green”: lo studio si impegna a contribuire alla riduzione prodotta dell’inquinamento diretto e indiretto. Ciò è realizzabile attraverso: l’acquisto di materiale biodegradabile/riciclabile, raccolta differenziata interna potenziata, aumento del verde all’interno e esterno dello studio, riduzione degli sprechi, riduzione del consumo della carta attraverso la digitalizzazione, aumento della qualità dell’aria interna, adozione di progetti di riforestazione o simili.


Siamo già partiti donando 150 mascherine e materiale sanitario come camici monouso, gel disinfettanti mani e salviette detergenti del nostro magazzino a medici e popolazione a Roma e ci stiamo organizzando per acquistarne altro da distribuirne a Palestrina. A proposito, se vi occorrono mascherine ne stiamo per mettere a disposizione le prime 50 ai nostri pazienti. Scriveteci una mail e ve ne metteremo una da parte.


Insomma, non ci siamo assolutamente risparmiati, ma anzi abbiamo pienamente sfruttato il tempo a nostra disposizione per affilare le unghie e tornare più reattivi e aggressivi di prima, cosa che non avremmo mai potuto fare in tempi normali, sobbarcati dall'enorme mole di lavoro quotidiano.

Non tutti i mali vengono per nuocere ed ecco perché per noi questo tempo è stato prezioso per il lavoro, per stare con le nostre famiglie, per coltivare i nostri hobby e, come nel mio caso, per imparare a fare pane, pizza e dolci fatti in casa di discreto livello!


Oggi è Pasqua, una giornata simbolo di rinascita, vorremmo fare un augurio speciale a voi, ma anche a noi stessi, affinché si riesca a cogliere il meglio anche da queste situazioni, senza paura e con determinazione, e che una volta finito tutto ci ricordassimo che tante volte eravamo felici e non lo sapevamo, solo per il fatto di poter fare una passeggiata al parco accanto a una persona a cui si vuole bene. Il dare per scontato la libertà, gli affetti e il tempo è forse una malattia peggiore di quella provocata da questo virus.


Buona Pasqua cari pazienti.

Ci vediamo presto.


Dott. Corrado Paolo D'Amelio


P.S.: ci farebbe piacere sentire anche la vostra vicinanza. Se volete lasciateci un commento, saremo lieti di leggerlo e rispondervi.







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